Il compagno anarchico Mimmo Grano, nato a Petilia Policastro nel crotonese agli inizi degli anni cinquanta del secolo scorso e poi dal finire degli anni settanta residente nel paese di Mendicino nei pressi della città di Cosenza, il 6 ottobre ci ha lasciati.
Mimmo, attivo nelle iniziative del movimento anarchico e libertario del cosentino dagli albori del ventunesimo secolo, era molto stimato soprattutto per le riflessioni che ha saputo trasportare nei suoi libri con sagace e puntigliosa ironia, non priva di venature irriverenti che gli derivavano dal suo sconfinato amore nei confronti del movimento situazionista all’interno del quali mosse i suoi primi passi nella prima metà degli anni settanta. Dei suoi libri amiamo ricordare “I giorni in canna. Cronache di un’orda infedele” edito da Erranti con la prefazione di Gianfranco Marelli, altro nostro compianto compagno: un viaggio di ricordi denso di esperienze autobiografiche che nell’insieme rendono un avvolgente affresco del movimento del ‘77, soprattutto romano.
Il 7 di ottobre, giorno fissato per la cerimonia laica, a salutarlo nella sua casa insieme alla sua compagna Linda, a sua figlia Teresa, alle sue sorelle, a suo fratello eravamo in tanti: non solo gli anarchici e i libertari del cosentino ma tanti altri compagni di variegata provenienza politica nonché tantissimi suoi amici e conoscenti di Mendicino. A fare da cornice non solo gli interventi di saluto ma anche la chitarra di Mimmo data in mano a Gerardo e la voce di tant* che insieme hanno intonato moltissimi canti del repertorio anarchico.
Ciao Mimmo.
Domenico